Questo articolo è stato precedentemente pubblicato
in inglese l8 febbraio 2016
Il 4 gennaio il Ministro dellIndustria Federica Guidi
ha annunciato che il governo sta cercando un acquirente per la
società siderurgica Ilva e la sua fabbrica di Taranto,
che lacciaieria ha bisogno di un nuovo propietario, entro
la fine di giugno 2016, e che i potenziali acquirenti hanno fino
al 10 febbraio per segnalare il loro interesse.
LIlva, con 12.000 dipendenti, è la terza acciaieria
per grandezza in Europa; altri 8.000 lavoratori sono impiegati
da subappaltatori. Le operazioni siderurgiche iniziarono 110 anni
fa e la società, che faceva parte del gruppo statale Italsider,
nel 1995 è stata venduta dallo Stato al gruppo Riva.
LIlva è stata in amministrazione coatta da parte
del governo per due anni. Attualmente sono in corso procedimenti
giudiziari contro la famiglia Riva, che possiede la società,
sia per evasione fiscale, che per linquinamento ambientale
allorigine di centinaia di morti. Attivi pari a 1,2 miliardi
di euro, che Riva aveva depositato in conti svizzeri, erano stati
stanziati inizialmente per la ristrutturazione dello stabilimento
e leliminazione dei peggiori danni ambientali a Taranto,
ma non sono stati messi a disposizione dalle banche e dalle autorità
svizzere.
I lavoratori degli stabilimenti di Taranto, Cornigliano e Novi
Ligure sono di fronte alla prospettiva di licenziamenti di massa
e grossi tagli salariali. I commissari di Stato dellIlva
l11 gennaio hanno segnalato che oltre 3.500 dipendenti saranno
licenziati temporaneamente. Le misure riguardano 1.713
lavoratori della produzione di lastre e tubi, 831 operai delle
fornaci e 975 lavoratori di gestione, riparazione e manutenzione.
Lo scorso anno, una media di 2.000 lavoratori sono stati congedati
temporaneamente dal lavoro; questi lavoratori temporanei hanno
ricevuto, per molti anni, fino all80 per cento del loro
salario dalla Cassa Integrazione. Dal 2005 il contratto
di solidarietà aziendale aveva fornito una certa
garanzia di posti di lavoro e di reddito; ma, a partire dal gennaio
2016, la riforma della legge del lavoro, il Jobs Act di
Matteo Renzi, ha reso obsolete quelle speciali garanzie di lavoro
e salario.?I lavoratori temporanei si trovano davanti a massicci
tagli salariali del 20 per cento e, a più lungo termine,
alla completa cessazione dei loro redditi.
La prevista vendita dellIlva renderà la riassunzione
dei lavoratori temporaneamente licenziati altamente
improbabile. A livello mondiale vi è un eccesso di offerta
di acciaio, i prezzi sono in calo e la concorrenza è feroce.
Possibili acquirenti interessati, come ArcelorMittal, JSW Steel
o Marcegaglia potrebbero rapidamente licenziare più lavoratori
o chiudere altri stabilimenti.
I lavoratori dellindustria siderurgica sono sotto pressione
da tutti i lati, e la situazione porterà inevitabilmente
a conflitti di classe esplosivi.
Occupazione del Municipio a Genova
La protesta da parte dei lavoratori siderurgici di Cornigliano,
allinizio dellanno, è unanticipazione
di lotte di classe a venire.
La mattina dell11 gennaio 2016, 500 lavoratori dellindustria
siderurgica hanno occupato il municipio di Genova e chiesto che
venisse garantito il loro contratto di solidarietà,
per il quale avevano fatto grandi sacrifici quando gli altiforni
e il laminatoio a caldo erano stati chiusi. Da allora, un impianto
di laminazione a freddo e due officine per il rivestimento di
zinco sono in funzione a Cornigliano e 1.600 lavoratori vi sono
ancora impiegati.
Una manifestazione, originariamente, doveva portare alla prefettura,
ma è stata deviata allultimo momento verso Palazzo
Tursi, sede del governo della città. I lavoratori hanno
preso a spallate la porta della sala del consiglio e hanno cercato
di occuparla. Ripetevano slogan contro il Premier Matteo Renzi
(PD) e il sindaco di Genova, Marco Doria, ha impedito al segretario
locale del Partito Democratico, Alessandro Terrile, di fuggire.
Poco prima, in una riunione regionale del partito, Terrile aveva
chiesto la rimozione delle garanzie speciali dei lavoratori dellindustria
siderurgica Ilva: Non possiamo più permetterci di
pagare con i soldi della riqualificazione di Cornigliano le integrazioni
degli stipendi dei lavoratori dellIlva, aveva asserito.
Successivamente, gli sforzi congiunti di un segretario sindacale
e del prefetto di Genova, Fiamma Spena, convinsero i dimostranti
a terminare loccupazione.
I sindacati chiedevano una tavola rotonda nazionale, a cui
sarebbero stati invitati il governo Renzi e il sindacato dellacciao.
Maurizio Landini, capo del più grande sindacato metallurgico,
FIOM, ha dichiarato alla stampa: Noi abbiamo chiesto che
il Governo convochi sindacati e lavoratori per discutere del futuro
di tutto il settore siderurgico.
Il giorno dopo, il sindaco Doria ha detto che le azioni dei
lavoratori lo avevano inizialmente lasciato senza parole; ha condannato
veementemente loccupazione dicendo: È stata
unaggressione allistituzione democratica Comune di
Genova. Marco Doria, ex membro del partito comunista, è
vicino al Pd di Matteo Renzi. Egli è un discendente di
Andrea Doria, loriginale proprietario del magnifico palazzo
comunale, che i lavoratori avevano così sdegnosamente occupato.
Circa lIlva Doria ha detto: Il gruppo Ilva è
in stato comatoso, sullorlo del tracollo, per ora non è
avvenuto perché la collettività nazionale ha compiuto
sforzi per tenerlo in piedi. Doria ha asserito che Renzi
assicurerebbe, nel caso di vendita dellIlva, la tutela degli
attuali livelli occupazionali anche attraverso linserimento
della clausola sociale allinterno del bando di gara.
Il mito del salvataggio Riva
Doria non è lunico che sta diffondendo il mito
di un salvataggio Ilva da parte della comunità nazionale
e che cerca di fare apparire positivo il cambio di gestione da
parte dello Stato. Il britannico Jeremy Corbin, dellala
di sinistra del Labour Party, a proposito dellIlva,
a una conferenza del suo partito ha detto: Il nostro Governo
potrebbe facilmente intervenire, se lo volesse..., ma non è
pronto ad imparare la lezione che il Governo italiano ci avrebbe
potuto dare: che si può intervenire, sia temporaneamente
che permanentemente, che ci sono molti modi di farlo, se si è
seri nel voler difendere linfrastruttura economica e la
base produttiva di questo Paese.
In questa dichiarazione ci sono altrettante bugie quante parole.
Il governo Renzi e i suoi predecessori non hanno salvato né
infrastruttura economica, né posti di lavoro
e sicuramente non la salute dei lavoratori. Cè un
motivo per cui le leggi, che rendono legittimi doni fiscali di
miliardi di euro al gruppo Ilva, sono chiamati salvataggio
Riva. Il governo sta agendo nellinteresse della borghesia
italiana e addossa i costi sulla classe lavoratrice.
Un altro eclatante esempio dello stesso fenomeno ha avuto luogo
quando Renzi ha nominato lingegnere Marco Pucci a direttore
generale di transizione dellIlva. Pucci è stato condannato
a sei anni e mezzo di carcere nel maggio 2015 a causa della sua
responsabilità per il terribile incidente alla ThyssenKrupp
otto anni fa.
Il 6 dicembre 2007 sette operai bruciarono vivi quando unesplosione
provocò un terribile incendio nello stabilimento ThyssenKrupp
di Torino. La catastrofe avrebbe potuto essere evitata con semplici
precauzioni di sicurezza, ma nulla era stato investito nello stabilimento
perché ne era prevista la chiusura. Marco Pucci era, a
quel tempo, uno dei dirigenti responsabili.
Per più di otto anni, il procedimento giudiziario è
stato ritardato da una o dallaltra autorità. Fino
ad oggi Pucci rimane libero ed è in attesa di unaltra
sentenza dappello. Fino a poco tempo fa, ha guidato limpianto
AST ThyssenKrupp di Terni. I parenti dei lavoratori dellindustria
siderurgica morti hanno protestato contro la sua nomina a direttore
generale Ilva e poco dopo Pucci si dimise.
Incidenti sul lavoro
Questo caso mette in evidenza latteggiamento del governo
circa la vita e la salute dei lavoratori dellindustria siderurgica.
Nei due anni in cui lIlva è stata sotto la supervisione
dello Stato, il governo non ha mosso un dito per risolvere i problemi
ambientali o per migliorare la sicurezza degli impianti. Al contrario:
a malapena, in qualsiasi momento del passato, ci sono stati tanti
infortuni sul lavoro.
Angelo Iodice (54 anni), operaio e responsabile della sicurezza,
è morto il 4 settembre 2014, quando un carrello trasportatore
si staccò dal suo ancoraggio e lo travolse. Alessandro
Morricella (35) fu investito da acciaio fuso incandescente durante
un controllo di routine di un forno. Morì dopo quattro
giorni in coma. Solo pochi giorni dopo, un lavoratore temporaneo
fu ustionato da vapore bollente.
Il 17 di novembre 2015, Cosimo Martucci (48), lavoratore per
unagenzia interinale, è morto dopo essere stato colpito
da un tubo dacciaio caduto dal gancio di un camion a lungo
raggio. Solo ore dopo, ci fu un altro incidente in una sala a
colata continua, per fortuna, nessuno rimase ferito.
Un incidente simile, che ricorda lincidente alla ThyssenKrupp
nel 2007, avvenne il 14 gennaio 2016, quando ci fu unesplosione
nellimpianto di colata continua, che portò allemissione
di 20 tonnellate di acciaio liquido. Eccezionalmente nessuno è
rimasto ferito.
Abbiamo sentito un boato accompagnato da una fiammata,
raccontano gli operai addetti alla colata. Abbiamo temuto
di morire. Lacciaio fuso, a temperatura di circa 1.600 gradi
si è rovesciato a tre metri da noi. Un collega è
caduto mentre cercava di fuggire.
La guardia di sicurezza che ha inviato gli scossi operai allinfermeria,
ha riferito che le lacrime correvano giù per le loro facce.
E impossibile immaginare cosa sarebbe successo se
lesplosione fosse avvenuta sul lato opposto della sala,
dove stavano gli operai, ha detto. Ha accusato la società,
che non aveva messo in atto nessuna misura di sicurezza e che
non aveva tratto alcuna conclusione da un incidente correlato,
avvenuto il 18 novembre, quando un episodio quasi identico aveva
avuto luogo nello stesso dipartimento.
Lo stesso atteggiamento disumano è evidente anche nel
trattamento dei lavoratori della siderurgia, delle loro famiglie
e dellintera città di Taranto. Allo stabilimento
siderurgico Ilva è stato permesso di perpetrare una catastrofe
ambientale di primordine, senza alcuna opposizione.
Quando, il 20 gennaio, il commissario UE sulla concorrenza
ha avviato uninchiesta sul governo italiano, perché
aveva salvato lazienda siderurgica Ilva con due miliardi
di euro, il ministro Guidi ha risposto che il motivo principale
del pagamento di quel denaro era per affrontare lemergenza
ambientale. Ma gli abitanti di Taranto non hanno visto alcun
cambiamento: strade, piazze, automobili, giardini, cortili delle
scuole e asili sono ancora coperti di polvere rossa. Le emissioni
della fabbrica sono responsabili per almeno 400 morti premature.
Un livello di disoccupazione di oltre il 20 per cento nella
regione costringe i lavoratori dellindustria siderurgica
a continuare a denti stretti. Un operaio siderurgico Ilva ha riassunto
il dilemma dei lavoratori: O muori di cancro qui o la tua
famiglia deve soffrire la fame.