Questo articolo è stato precedentemente pubblicato
in tedesco il 14 maggio 2014 e in inglese il 15 maggio 2014
Come in Francia e Gran Bretagna, le previsioni sono che anche
in Italia i partiti populisti di destra, contrari all'Unione Europea,
registreranno considerevoli vincite di voti alle elezioni europee
del 25 maggio. Forza Italia, il partito dell'ex premier Silvio
Berlusconi, attualmente è al 20 per cento nei sondaggi
e il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo al 26 per cento.
Sebbene, come capo di governo, Berlusconi non abbia mai posto
un punto interrogativo sull'UE, nella sua campagna elettorale
sta massicciamente attaccando l'Unione Europea e la Germania.
Berlusconi chiede una lotta "contro la sinistra [cioè
i socialdemocratici] e i comunisti", che egli accusa di aver
l'Europa e l'Italia nella loro morsa.
Grillo si scaglia contro il patto di stabilità dell'Unione
Europea, che determina il quadro per i tagli di bilancio in Italia;
ad esempio, il 28 aprile, ha scritto nel suo blog che se il suo
movimento vince, "Vado in Europa e dico: abbiamo questo patto
fiscale firmato da quelli lì, lo strappiamo (...) Questa
gentaglia deve sparire."
La demagogia della destra trova una platea perché il
governo di centro-sinistra di Matteo Renzi, in stretta collaborazione
con l'Unione Europea, sta attaccando brutalmente i diritti sociali
di larghi strati della popolazione. Prima di assumere l'incarico
il 22 febbraio, Renzi, il cui Partito Democratico appartiene al
social democratico "Alleanza Progressista di Socialisti e
Democratici al Parlamento Europeo", aveva promesso di stimolare
l'economia, anche a costo di un cresciuto deficit di bilancio
. Di quella promessa non è rimasto niente. Durante una
visita a Berlino a metà marzo Renzi ha promesso di seguire
rigorosamente il "patto di stabilità e crescita"
dell'UE.
Il suo governo ha cominciato a indebolire le leggi sul lavoro
del Paese, e sta preparando un programma di privatizzazioni e
tagli sociali di vasta portata. Il Ministro dell'Economia Pier
Paolo Padoan, ex capo economista dell'OCSE, ha incaricato l'economista
del Fondo Monetario Internazionale Carlo Cottarelli dello sviluppo
di un programma completo di riduzione costi.
L'Italia deve risparmiare 7 miliardi di euro quest'anno. L'anno
prossimo la somma dovrebbe salire a 18 miliardi per poi
salire oltre i 34 miliardi entro il 2016. E questo dovrebbe
succedere dopo sei anni di recessione, nei quali la disoccupazione
ufficiale è raddoppiata, arrivando al 13 per cento, con
oltre il 40 per cento di giovani senza lavoro, e un intero strato
di anziani impoveriti a causa dei tagli alle pensioni.
Il governo Renzi sta anche portando avanti una politica estera
estremamente reazionaria e impopolare; esso sostiene incondizionatamente
le azioni aggressive della Germania e degli Stati Uniti contro
la Russia e vuole persino inviare truppe italiane in Ucraina.
In un'intervista pubblicata il 4 maggio su Repubblica il ministro
della difesa Roberta Pinotti ha dichiarato che "di fronte
a quello che sta accadendo non possiamo e non vogliamo solo stare
a guardare". L'Italia è pronta a mandare un "contingente
di pace".
Nella stessa intervista la Pinotti ha attaccato i sentimenti
pacifisti della popolazione italiana. "In Italia, purtroppo,
c'è ancora poca cultura della difesa'. Per molti
non è ancora chiaro che difesa non significa voglia di
aggredire. Difendersi significa proteggersi. E per farlo a volte
occorrono anche delle armi sofisticate. Armi in grado, per esempio,
di distruggere in sicurezza, da lontano".
Il 27 marzo Renzi ha discusso personalmente un'eventuale azione
in Ucraina con Obama durante la visita di Stato a Roma di questi.
Poco prima, quasi tutto il suo governo era andato a Berlino, dove
Renzi ha promesso di difendere la politica della Germania in Ucraina
e le sanzioni contro la Russia.
"Un'altra Europa con Tsipras"
Dato il diffuso rigetto dell'UE e del governo Renzi, lo slogan:
"Un'altra Europa con Tsipras" (Lista L'ALTRA EUROPA
con Tsipras) sta assumendo un ruolo decisivo nella sopressione
del movimento di opposizione della classe lavoratrice di sinistra.
La "Lista Tsipras" è stata costituita sulla
scia di una dichiarazione, rilasciata da alcuni intellettuali,
che fu pubblicata nel quotidiano Il Manifesto il 17 gennaio.,
in cui chiamano alla
formazione di una lista elettorale di persone che hanno sostenuto
la candidatura di Alexis Tsipras. Tsipras è presidente
della Coalizione Greca della Sinistra Radicale (SYRIZA) ed è
il candidato principale del "Gruppo confederale dell'europea
unità della sinistra-verde-nordica" (GUE / NGL), al
quale appartiene il Partito della Sinistra Tedesco (Die LInke).
Quella dichiarazione apparsa su Il Manifesto è stata
sostenuta da diversi partiti italiani, che ora contestano congiuntamente
le elezioni, tra cui il SEL (Sinistra Ecologia Libertà)
di Nichi Vendola, Rifodazione Comunista (PRC), i Verdi Sud Tirolesi,
il Partito Pirata e il partito anti-corruzione Azione Civile.
I capi lista sono giudici di primo piano, scrittori, gente di
teatro e giornalisti.
La dichiarazione presenta la "Lista Tsipras" come
"una terza via tra chi vuole distruggere l'Unione e chi vuole
mantenerla così com'è".
In realtà, essi non solo difendono l'Unione Europea,
ma vogliono rafforzarla sia internamente che esternamente; stanno
quindi tentando di dare all'UE un'apparenza pseudo-democratica,
senza porre in questione il fondamento capitalista della stessa.
La dichiarazione difende l'euro e proclama: "L'euro non
resisterà se non diventa la moneta di un governo democratico
sovranazionale e di politiche non calate dall'alto, ma discusse
e approvate dalle donne e dagli uomini europei. L'Unione Europea
deve diventare una unione politica' e darsi una nuova costituzione".
Ciò che questa "democrazia europea di base"
dobrebbe diventare viene chiarito nella frase successiva: "La
banca centrale europea dovrà avere poteri simili a quelli
esercitati dalla Banca d'Inghilterra o dalla Fed", in altre
parole in supporto alla dittatura del capitale finanziario. Il
testo dichiara anche: "Significa infine difendere la Costituzione
nata dalla Resistenza"
L'intero testo ha un orientamento anti-americano. Per gli autori,
si tratta di rafforzare il baluardo imperialista dell'UE contro
gli Stati Uniti. Con malcelato sciovinismo, il testo della dichiarazione
invoca una politica estera che "non segua nella scia di un
altro paese (gli Stati Uniti) che sta perdendo potere, ma non
spietatezza".
"La Pax Americana" porta guerra, caos, sorveglianza;
è ora di stabilire la Pax Europea.
Il testo integrale della dichiarazione, molto più lungo,
della "Lista Tsipras" è ancora più esplicito
in questo senso, accusa la politica estera europea di "codardia":
l'Europa appare "del tutto imbelle nella sua politica estera,
proprio perché è un progetto politico incompiuto".
"Non parla ad una sola voce, basti pensare ai casi di Libia
e Siria. E più recentemente alla vicenda ucraina, ove le
responsabilità europee dirette e indirette sono pesanti.
Si può procedere all'integrazione degli eserciti nazionali,
(...) che possono diventare un corpo capace di intervenire in
aree a rischio".
Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul fatto che la "Lista
Tsipras" intende rafforzare gli odiati Democratici di Renzi
e degli altri screditati partiti socialdemocratici in Europa,
i suoi rappresentanti hanno più e più volte chiaramente
espresso la loro disponibilità a collaborare con il loro
principale candidato, il socialdemocratico tedesco e il presidente
del Parlamento europeo, Martin Schulz.
Il sostenitore più prominente della Lista Tsipras in
Italia, Nichi Vendola, ha detto alla conferenza del partito SEL,
alla fine di gennaio, che una vittoria per Tsipras rafforzerebbe
il campo di Schulz. Ha proposto lo slogan "Con Tsipras ma
non contro Schulz, con Tsipras per incontrare Schulz ". Nelle
parole di Vendola: "Voglio con tutto il cuore ringraziare
il capo della socialdemocrazia europea Martin Schulz per la lettera
bellissima che ci ha spedito".
Vendola chiarisce inoltre che egli rifiuta radicalmente qualunque
principio politico. Concorda con Tsipras che "I partiti che
soffrono di ortodossia ideologica e nostalgia, non possono essere
i nostri compagni di viaggio".
Argyrios Panagopoulos, rappresentante ufficiale in Italia di
Alexis Tspiras, è candidato al nord-ovest d'Italia, ed
ha espresso speranza "che l'altra Europa con Tsipras possa
essere utile anche al PD, per spingerlo a uscire dalla subalternità
ai banchieri". Ma poi, continuando la stessa frase, aggiunge
che anche la "Lista Tsipras" dovrebbe accettare i diktat
delle banche: "Senza dire bugie: abbiamo detto a tutti che
non riavranno più quello che hanno perduto con la crisi".
La "Lista Tsipras" è un partito prettamente
borghese, che sta tentando di colmare l'enorme vuoto politico
a sinistra. La borghesia teme che questo vuoto possa essere riempito
dalla politica rivoluzionaria. In Grecia, Tspiras si è
dimostrato fedele servitore della borghesia, che ora lo sta mettendo
in azione in un altro paese la cui economia si trova sull'orlo
del collasso.