Questo articolo è stato precedentemente pubblicato
in inglese il 21 ottobre 2013
Martedì scorso Il governo ha adottato il bilancio per
il 2014. La cosiddetta "legge di stabilità 2014"
prevede, nel prossimo anno, quasi 12 miliardi di tagli
alla spesa e 3.7 miliardi di tagli fiscali per le imprese.
Il bilancio si inchina alla regola dell'Unione Europea che
il deficit di bilancio non può essere superiore al 3 per
cento del prodotto interno lordo (PIL), e che contemporaneamente
vengano adottate misure per affrontare la recessione. Tra aprile
e giugno, l'economia italiana, la terza più grande in Europa,
si è ridotto per l'ottavo trimestre consecutivo. La produzione
economica, negli ultimi sei anni, si è contratta di quasi
il 10 per cento e la produzione industriale di oltre il 20 per
cento; gli attuali livelli di produzione sono più bassi
di quanto non fossero nel 2001.
ll primo ministro Enrico Letta (PD) sta usando la crisi per
effettuare una massiccia redistribuzione della ricchezza dalla
classe lavoratrice alla classe dirigente.?Oneri fiscali e tasse
per le aziende verranno ridotti di 10.6 billioni nel corso
dei prossimi 3 anni, questo mancato introito verrà recuperato
attraverso tagli nel settore pubblico.
L'anno prossimo le paghe degli impieghi pubblici verranno congelate
e i posti vacanti non verranno assegnati; successivamente, nel
2015, solamente il 40 per cento delle persone che lasceranno l'impiego
pubblico verrà sostituito; nel 2016 sarà il 60 per
cento.
Queste misure inevitabilmente porteranno a una carenza di personale
nel settore pubblico; l'anno prossimo molti servizi essenziali
dell'assistenza sociale e delle infrastrutture non saranno in
condizione di operare, o lo faranno con grande difficoltà.
Per raccogliere le risorse necessarie ai tagli del bilancio
e all'abbassamento delle tasse si sta ricorrendo alla privatizzazione.
Le partecipazioni statali in Alitalia e nelle telecomunicazioni
verranno vendute; inoltre dal primo ottobre l'IVA è salita
dal 21 al 22 per cento. Ci saranno poi tagli alle pensioni, che
l'anno prossimo cresceranno solo marginalmente.
Per evitare un conflitto con il PdL di Berlusconi circa l'aumento
della tassa di proprietà per i piccoli propietari, il governo
ha creato una tassa ex novo, si chiama TRISE (tributo sui servizi);
essa unisce tasse e tariffe per la raccolta dei rifuti e altri
servizi municipali; questo non farà nulla per evitare l'aumento
degli affitti e delle spese.
Due giorni prima dell'approvazione del bilancio, il governo
stava pianificando un taglio di 4 miliardi nel settore
sanitario. All'ultimo momento hanno rinunciato. Beatrice Lorenzin
aveva minacciato di dimettersi e sia farmacisti che associazioni
ospedaliere hanno protestato vigorosamente. Nonostante tutto,
ci si aspetta che questi tagli verranno imposti più avanti
L'Italia ce l'ha fatta a malapena a rispettare la data, stabilita
dall UE, del 15 ottobre per la presentazione del bilancio. Parecchie
voci del bilancio restano da determinare, o sono semplicemente
in bianco; verranno negoziate in parlamento nelle prossime settimane.
La diatriba circa i tagli nel settore sanitario mostra inoltre
quanto sia instabile la coalizione PD e PdL di Berlusconi. La
coalizione ha già rischiato di rompersi all'inizio di ottobre,
quando tutti
i ministri PdL avevano minacciato di dimettersi.?Giovedì
il PdL ha criticato la proposta di bilancio "per non essere
andato abbastanza oltre con i tagli alle tasse"; però
Alfano ha dichiarato di essere pronto a continuare a sostenere
il governo, contemporaneamente ha rifatto domanda al presidente
Napolitano di perdono per Berlusconi, condannato per evasione
fiscale
Questi tentativi di estorcere il perdono per Berlusconi questa
volta potrebbero andare a buon fine. Dieci giorni fa Napolitano
ha lanciato un appello per un'amnistia dei reati minori. La giustificazione
per la richiesta di Napolitano erano le "inumane condizioni
di vita", nelle prigioni sovraffollate. A partire da lì
sono nate speculazioni che Berlusconi potrebbe approffitare di
questa amnistia, senza che si sia dovuto creare un'eccezione speciale
alla legge, tutta per lui
Il PD di Letta ha solamente la maggioranza alla Camera dei
Deputati; per l'approvazione del bilancio in Senato, il PD dipende
dal partito di Berlusconi. Letta spera di rimanere primo ministro
almeno fino all'estate del prossimo anno, quando l'Italia, nel
giugno 2014, assumerà la presidenza dell'UE. ?Per allora
egli ha intenzione di attuare una riforma del sistema giudiziario
e la riforma della legge elettorale, così come imporre
i tagli e le riforme del mercato del lavoro richiesti dalla borghesia.
La classe lavoratrice italiana è confrontata ad una
situazione sempre più simile a quella della Grecia. La
disoccupazione ufficiale ha già raggiunto il livello record
del 12,5 per cento, con la disoccupazione giovanile oltre il 40
per cento. Questo non includere nemmeno il gran numero di persone
che si ritengono non essere "attivamente alla ricerca di
lavoro".
Oltre tutto ciò, la Fiat non intende più prolungare
il lavoro a breve termine, lasciando migliaia di lavoratori Fiat
a temere per il loro lavoro. La produzione di camion in Italia
è scesa a meno di mezzo milione di veicoli all'anno. Il
capo della FIAT, Sergio Marchionne, ha già minacciato di
spostare la sede della società all'estero.
Letta è in condizione di imporre il suo programma di
austerità alla classe lavoratrice principalmente perché
la "sinistra ufficiale" e i sindacati sono passati completamente
nel campo della classe dirigente.
Il Partito Democratico, sorto dal potente partito comunista,
è dominato oggi da funzionari conservatori come Letta,
che ha iniziato la sua carriera politica, insieme al suo vice
primo ministro e segretario del PdL Alfano, nel movimento giovanile
cristiano-democratico.
Anche i molteplici gruppi di pseudo-sinistra che si erano riuniti
in Rifondazione Comunista nel 1990 e che hanno operato come foglia
di fico della sinistra per una serie di governi borghesi, si sono
spostati molto più a destra, o non esistono più.
Una miserabile collezione di questi gruppi, tra cui l'ex leader
di Rifondazione Paolo Ferrero, il capo del sindacato industriale
FIOM Maurizio Landini e l'ex leader del sindacato confederale
CGIL Sergio Cofferati avevano indetto una manifestazione il 12
ottobre che ha portato alla ribalta la loro demoralizzata prospettiva
di destra.
Il nucleo centrale della manifestazione era la difesa della
costituzione; gli organizzatori hanno fatto riferimento ai paragrafi,
sulla carta, che devono essere realizzati per far sì che
coloro che soffrono nella società abbiano diritto ad un
lavoro e a una vita decente.
In questo vuoto lasciato dalle pseudo-sinistre, avanza il Movimento
5 Stelle di Beppe Grillo, conquistando un quarto dei voti al primo
tentativo nelle elezioni di quest'anno.?Dietro le frasi populiste
e spesso radicali di Grillo c'è un programma di estrema
destra; come già esposto dal WSWS a suol tempo (vedi "Il
significato politico del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo")
Questo sta diventando più chiaro ogni giorno. Dopo la
tragedia al largo dell'isola di Lampedusa, Grillo si è
unito al coro degli sciovinisti e alle voci anti-immigrati.
Grillo, insieme al suo ideologo capo Gianroberto Casaleggio,
ha rabbiosamente denunciato due deputati del proprio partito,
perché avevano votato a favore di una proposta, da parte
della Commissione Giustizia del Parlamento, di abolire una legge
anti-immigrati del 2009 che punisce i clandestini con una multa
di 5000.
Nel suo blog Grillo ha dato libero sfogo al suo odio contro
gli immigrati, scrivendo "questo emendamento è un
invito agli emigranti dell'Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi
per l'Italia. Il messaggio che riceveranno sarà da loro
interpretato nel modo più semplice La clandestinità
non è più un reato'. Lampedusa è al collasso
e l'Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado
di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?"