Questo articolo è stato precedentemente pubblicato
in inglese il 29 agosto 2011
A meno di un mese dal passaggio della manovra da 79 miliardi
che eliminerà le conquiste storiche della classe lavoratrice
del dopoguerra, il primo ministro Silvio Berlusconi, sollecitato
dalla Banca Centrale Europea (BCE), ha messo a punto un'ulteriore
manovra di aggiustamento che aggiunge 45,5 miliardi di tagli
e tasse regressive. Queste misure colpiranno duramente la classe
lavoratrice e determineranno condizioni di vita intollerabili
per vasti strati della popolazione.
Secondo Il Corriere della Sera, il totale dei tagli
e nuove tasse per i prossimi tre anni ammonta a 195 miliardi.
Questa è una stima approssimativa e conservatrice, che
non tiene in considerazione l'impatto finale della misura sul
bilancio pubblico, per non parlare di un successivo provvedimento
attualmente in discussione che estende ulteriormente l'età
pensionabile.
Nonostante le dimensioni gigantesche del pacchetto, gli economisti
di Nomura International, per esempio, affermano che "il piano
non è sufficientemente ambizioso, data lentità
dei problemi strutturali italiani." Prevedono che le agenzie
di rating Moodys e Standard & Poor's troveranno un "ulteriore
motivo di downgrade" del rating del Paese già dal
mese di settembre. È lecito attendersi che manovre come
questa non siano le ultime di questa portata.
La manovra di Berlusconi è principalmente un attacco
frontale contro i lavoratori del settore pubblico. Oltre a tagli
sul bilancio dello Stato pari a oltre 17 miliardi, 54.000
posti di lavoro statali saranno eliminati, mentre 87.000 saranno
persi a livello di governo locale (regioni, province e comuni).
Tutti i settori del governo vedranno un acceleramento del processo
di privatizzazione dei servizi pubblici.
L'attacco ai diritti dei lavoratori più anziani continuerà.
L'età pensionabile per le donne, per esempio, sarà
aumentata a 65 anni a partire dal 2016, per essere pienamente
attuata entro il 2027. Altri durissimi attacchi sono in discussione.
I dipendenti pubblici in molti casi perderanno la tredicesima,
e potranno essere trasferiti con facilità. I pagamenti
per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) saranno ritardati fino
a due anni. Una serie di cambiamenti nei rapporti di lavoro aumenterà
l'insicurezza e la vulnerabilità dei lavoratori, incrementando
la piaga della precarietà.
Una pletora di imposte regressive, da quelle sulle vendite
di sigarette al carburante ai giochi, penalizza la popolazione
attiva, mentre altre tasse imposte alle compagnie energetiche
si tradurranno in aumenti delle tariffe.
L'establishment politico, da destra a "sinistra",
accetta e insiste sul "pareggio dei conti". In particolare
vale la pena considerare la risposta dei pablisti di Sinistra
Critica. Questo gruppo di finta sinistra e senza principi è
affiliato con il Segretariato Unificato che si separò dal
movimento Trotskyista sotto la guida di Michel Pablo e Ernest
Mandel nel 1953.
Nella loro dichiarazione, i pablisti italiani lamentano del
fatto che: "La decisione del governo Berlusconi di anticipare
la manovra, rispondendo così ai diktat di Bce [Banca Centrale
Europea] e mercati internazionali svela le ipocrisie
e le litanie dell'ultimo mese". Per loro, si tratta di "un
capitalismo al palo che non riesce a garantire più né
benessere né un futuro degno ".
La retorica utilizzata da Sinistra Critica ha uno scopo specifico:
nascondere il loro supporto alla manovra.
Sinistra Critica nasce nel 2005 come tendenza all'interno di
Rifondazione Comunista, che a sua volta è una permutazione
politica dello stalinista PCI, il cui record di tradimenti nel
dopoguerra è alla base del progressivo deterioramento delle
condizioni della classe lavoratrice italiana.
Come il suo alleato in Francia, il Nuovo Partito Anticapitalista
(NPA), Sinistra Critica è un partito di ordine borghese,
con una prospettiva nazionalista di centro-sinistra. I suoi leader
Franco Turigliatto, Salvatore Cannavò e Luigi Malabarba
hanno tutti una storia lunga e deplorevole all'interno del movimento
pablista e sono stati eletti durante il governo Prodi del 2006-08,
fornendo supporto cruciale e credibilità di "sinistra"
alle politiche imperialiste e anti-classe lavoratrice di quella
amministrazione.
Nel 2007, Sinistra Critica operava all'interno di Rifondazione,
uno dei nove partiti che sostenevano il governo Prodi II, le cui
politiche di destra hanno trovato forte opposizione da parte della
stragrande maggioranza della popolazione italiana.
Turigliatto, senatore sotto il governo Prodi II, svolse un
ruolo particolarmente perfido. Alla fine del febbraio 2007, votò
contro la politica estera di Prodi, ma una settimana dopo contribuì
a far ottenere la vittoria contro una mozione di sfiducia che
permise quindi al governo di sopravvivere temporaneamente.
Quel voto nello specifico approvava un ultimatum di 12 punti
del governo Prodi che comprendeva, tra l'altro, l'approvazione
incondizionata delle sue politiche imperialiste in Afghanistan
e in Libano, la "riforma" del sistema pensionistico
e la costruzione della ferrovia ad alta velocità TAV, nonostante
la fortissima opposizione fra i lavoratori.
Questo è il modus operandi di Sinistra Critica. Predica
e diffonde una retorica di "sinistra", comprese le critiche
della sinistra ufficiale borghese, mentre lavora a tutto spiano
affinché i lavoratori non intraprendano una lotta indipendente
dai vari partiti ex-stalinisti, le burocrazie sindacali e socialdemocratiche.
Quando il mese scorso Berlusconi si rivolse alle "parti
sociali" (sindacati, grandi imprese e banche), i sindacati
hanno fornito il supporto necessario per attuare queste misure
(vedi: "Il governo prepara
nuovi tagli dopo il panico nei mercati azionari").
Sinistra Critica è pienamente consapevole di ciò.
In egual misura al ruolo svolto all'interno del governo Prodi,
il presente e consapevole impegno dei pablisti è quello
di incoraggiare le illusioni nella capacità dei sindacati
a opporsi alle misure di austerità e di altri attacchi.
Questo è il motivo per cui Sinistra Critica dichiara
disonestamente che "segnali inquietanti giungono dal fronte
sindacale", quando si subordinano a Confindustria in
una corsa alla responsabilità nazionale".
I pablisti chiedono retoricamente: " Ora che il governo ha
deciso di andare davvero in questa direzione - tra l'altro applicando
il pareggio di bilancio in Costituzione e quindi decidendo di
appendere le sorti del Paese alle volontà dei "mercati",
cioè della grande finanza e della speculazione - come farà
la Cgil a giustificare una sua contrarietà?
La risposta è molto semplice: non c'è nessuna
opposizione a tale "volontà dei mercati", non
dai sindacati, né da Sinistra Critica. I sindacati accettano
incondizionatamente le relazioni capitaliste e funzionano come
veicolo per subordinare gli interessi dei lavoratori alle esigenze
del capitale. Qualsiasi organizzazione, come Sinistra Critica,
che presenta i sindacati in contrasto con le politiche di libero
mercato, sta esplicitamente cercando di ingannare i lavoratori.
Questo è esattamente ciò che sta facendo Sinistra
Critica, sostenendo l'iniziativa "Dobbiamo fermarli";
una bravata organizzata dai sindacati, in particolare dalla CGIL,
per darsi un pò di credibilità e disorientare i
lavoratori.
Questa operazione fasulla, compresa l'organizzazione di una
manifestazione il 15 ottobre, ha lo scopo di permettere al governo
il tempo necessario per avviare la piena attuazione di tutte le
sue misure e demoralizzare la popolazione.
Il partner politico di Turigliatto, Salvatore Cannavò,
è uno dei principali leader del Segretariato Unificato
pablista. Durante il governo Prodi, Cannavò è stato
Deputato. Anchegli ha sostenuto Prodi e poi lasciato Rifondazionedi
cui era membro sin dalla sua fondazione nel 1991con Turigliatto
per creare Sinistra Critica, dopo che il precedente partito era
stato completamente screditato.
Gli articoli di Cannavò rivelano una vasta gamma di
opportunismo politico. Lo spontaneismo è glorificato; la
classe operaia internazionale è inesistente. Ciò
che esiste per questo veterano operatore politico è il
presente quadro politico borghese e la possibilità di navigarlo
attraverso perverse alleanze con i partiti della cosiddetta "sinistra"
e di centro-sinistra.
In un recente articolo dal titolo "Elezioni comunali:
la sconfitta di Berlusconi" celebra la "sconfitta per
la destra" e gli avanzamenti del centro-sinistra, che caratterizza
non come il nemico dei lavoratori ma come unalternativa
alla destra che ha riacquisito un po di credibilità.
Cannavò sta spianando la strada per una nuova coalizione
con le stesse forze borghesi con le quali si alleò nel
governo 2006. È disposto ad andare fino alla destra come
tutti gli altri suoi colleghi di "sinistra". Nel caso
del Partito Democratico, uno dei discendenti del PCI, ciò
include la possibilità di alleanze con il neo-fascista
Gianfranco Fini (vedi: "Governo
in crisi in Italia: il segretario dei democratici sostiene il
post-fascista Fini").
Un'altra figura di spicco di Sinistra Critica, Luigi Malabarba,
merita altrettanta attenzione. Malabarba è un operaio all'Alfa
Romeo. Ha una lunga storia come sindacalita dei metalmeccanici
FIOM-CGIL, così come dei SinCobas (ora USB, una organizzazione
sindacale nazionalista). Come Turigliatto e Cannavò, lo
sviluppo politico di Malabarba è stato plasmato dal pablismo
e dal suo principale esponente, l'arci-opportunista Livio Maitan.
Senatore sia durante i governi Berlusconi II e III (2001-06),
così come parte del governo Prodi II, fino ad ottobre 2006,
Malabarba è stato membro del Comitato Parlamentare di Controllo
sui Servizi Segreti (ora COPASIR).
L'ex-stalinista ed ex primo ministro Massimo D'Alema ha perfettamente
caratterizzato questa istituzione quando ha preso il posto di
presidente del Comitato nel 2010: "Intendo lavorare nello
spirito che ha fin qui guidato il Comitato: collaborazione istituzionale
e senso dello Stato". Il ruolo di questa istituzione è
esattamente quello di coprire i crimini dello stato italiano.
Questo elemento della ex-sinistra rimane fedele alla sua eredità
di collaborazione di classe e di difesa degli interessi nazionali
sostenendo appieno lo stato capitalista e i sindacati. Il suo
ruolo nella situazione attuale in Italia è quello di incoraggiare
fallimentari scioperi giornalieri e sterili politiche di protesta,
assicurando quindi sconfitte dopo sconfitte.
La lotta contro i tagli e le misure di austerità inizia
proprio con una ferma rottura e lotta contro i sindacati e i partiti
di ex-sinistra come Sinistra Critica, il cui unico scopo è
quello di garantire la subordinazione dei lavoratori alle imposizioni
delle grandi imprese e i crescenti attacchi da parte dello Stato.