Questo articolo è stato precedentemente pubblicato
in tedesco il 5 giugno 2010 e in inglese il 7 giugno 2010
Considerato il livello di debito nazionale, lItalia fa
concorrenza alla Grecia. Il debito pubblico italiano, che due
anni fa era pari al 106 per cento del prodotto interno lordo,
è salito al 118 per cento alla fine del 2009, mentre il
gettito fiscale è diminuito costantemente a causa della
crisi.
Il governo Berlusconi ha preparato un drastico programma di
austerità, presentato all'Unione Europea il 7 giugno a
Bruxelles. Secondo i piani elaborati dal ministro dell'Economia
Giulio Tremonti, la manovra si tradurrà in circa 25 miliardi
di euro di tagli entro il 2012.
Il governo Berlusconi è intenzionato a tagliare 400
mila posti nel settore pubblico. Solo un posto su cinque nella
funzione pubblica sarà rimpiazzato al momento del pensionamento.
Loccupazione nel settore pubblico sarà ridotta da
3,3 a 2,9 milioni. Gli stipendi di alcuni impieghi pubblici saranno
tagliati, e sarà imposto un congelamento generale delle
retribuzioni.
I fondi governativi per comuni, province e regioni saranno
drasticamente ridotti, e molti si trovano in una situazione precaria.
Come è stato rivelato di recente, oltre 700 comuni italiani
hanno cercato di integrare le proprie finanze in difficoltà
tramite la negoziazione di derivati ad alto rischio, le cui perdite
a causa della crisi finanziaria ora dovranno essere contabilizzate.
Le riduzioni toccheranno anche il sistema pensionistico statale,
che in Italia assume particolare importanza in assenza di validi
ammortizzatori sociali. Dieci anni fa, era possibile andare in
pensione a 57 anni, dopo aver pagato 35 anni di contributi assicurativi.
Questo piano è stato abolito sotto il governo Prodi, che
ha alzato l'età pensionabile a 61. Ora, l'età pensionabile
dovrà essere nuovamente sollevata di un anno, e poi gradualmente
aumentata a 65 entro il 2016.
In Italia, la povertà degli anziani è dilagante.
Molti pensionati sono già costretti a sopravvivere con
una pensione minima mensile di 500 euro. Inoltre, coloro che usufruiscono
di benefici di welfare si troveranno ad affrontare ulteriori difficoltà
in futuro a causa della fusione e, in alcuni casi, chiusura, di
varie agenzie di welfare.
Quasi 160 mila posti di lavoro nel settore della sanità
saranno eliminati nei prossimi tre anni e 12 mila medici con contratti
temporanei perderanno il lavoro.
Le scuole saranno colpite nuovamente. Più di 80 mila
posti di insegnamento sono stati eliminati due anni fa, ora 41
mila posti di lavoro verranno soppressi nelle scuole statali.
Le scuole dovranno licenziare insegnanti di sostegno, personale
tecnico, e di supporto amministrativo che hanno solo contratti
a tempo determinato.
È anche previsto un aumento dell'IVA che renderà
particolarmente caro il prezzo della benzina. Ciò in particolare
colpirà i lavoratori che usano la macchina o il motorino,
così come i piccoli commercianti e rivenditori.
La disoccupazione è aumentata di mese in mese dallo
scoppio della crisi finanziaria globale nel 2008. Ora è
al livello più alto dal 2001, con il numero di posti di
lavoro a rischio in rapida crescita. Ufficialmente, secondo le
statistiche Istat, il 9 per cento dei lavoratori sono disoccupati,
con forti differenze regionali tra nord e sud. I giovani sotto
i 24 anni sono colpiti molto duramente, con un tasso di disoccupazione
del 29,5 per cento. In altre parole, uno su tre non ha lavoro.
Le garanzie per l'occupazione sono state indebolite e il diritto
di sciopero è stato limitato. A marzo, il governo Berlusconi
ha presentato un disegno di legge che indebolisce le protezioni
contro il licenziamento, rendendo più difficile per i lavoratori
rivendicare i loro diritti dinanzi a un tribunale del lavoro.
Invece, dovranno prima appellarsi ai servizi di conciliazione
e arbitrato, che mirano in primo luogo a mantenere la stabilità
industriale.
Per contenere il più possible lopposizione popolare
nei confronti della manovra, il governo Berlusconi ha garantito
che i tagli saranno "socialmente equilibrati". Per esempio,
gli stipendi oltre i 90 mila euro annui saranno ridotti del 5
per cento e quelli oltre i 150 mila del 10 per cento. Il governo
ha anche promesso un'azione più rigorosa contro gli evasori
fiscali.
Tali annunci sono un ovvio tentativo di contenere la rabbia
popolare. Hanno lo scopo di indicare che i ricchi e gli speculatori,
vere cause della crisi, dovranno anch'essi pagare. In realtà,
il governo italiano sta attaccando la classe lavoratrice nella
stessa maniera draconiana applicata in Grecia, in Irlanda o in
Spagna. Per difendere i profitti delle banche e degli speculatori,
la classe lavoratrice confronta tagli imponenti.
Proteste sociali in aumento
Ci sono state forti proteste da quando il governo ha varato
le sue misure di austerità. Il 28 maggio, quando il nuovo
programma di tagli è stato reso noto, sono scoppiate proteste
fuori dai cancelli delle prefetture, della Banca d'Italia, e delle
filiali di banche regionali.
I magistrati presso lAssociazione Nazionale Magistrati
hanno annunciato uno sciopero all'unanimità da svolgersi
il 1º luglio. Protestano contro i tagli finanziari nel sistema
giudiziario, che influisce principalmente sulle retribuzioni dei
giovani funzionari. Anche i medici sono sul piede di guerra e
vogliono scioperare contro tagli di 1,7 miliardi di euro ai loro
contratti.
Gli insegnanti e gli assistenti tecnici della scuola sono anchessi
pronti a combattere. Il 3 e il 4 giugno, alunni, insegnanti e
genitori hanno occupato simbolicamente gli uffici scolastici in
varie parti del paese, per protestare contro il pacchetto di austerità
e per chiedere la continuità dell'occupazione dei docenti
temporanei. Due anni fa, uno sciopero generale contro la riforma
sullistruzione paralizzò il sistema scolastico per
settimane.
Il 12 giugno, ci sarà una manifestazione nazionale a
Roma indetta dalla Cgil. Il sindacato dei Cobas ha anchesso
già indetto una manifestazione nazionale a Roma per sabato
5 giugno.
Le organizzazioni sindacali stanno chiaramente cercando di
frammentare la protesta in azioni individuali per tenerla sotto
controllo. La Cgil ha solo programmato uno sciopero generale di
quattro ore per il 25 giugno. Secondo il leader della Cgil Guglielmo
Epifani, Il nostro obiettivo è fare pressione sul
governo perché modifichi quanto più è possibile
una manovra che è iniqua e sbagliata".
Al congresso nazionale della Cgil tenutosi all'inizio di maggio,
Epifani ha pronunciato un discorso sulla "tragedia in Grecia"
e sull"attacco all'euro", in cui egli ha formulato
suggerimenti per i politici europei, su come avrebbero potuto
gestire meglio la crisi. Ad esempio, per salvare l'euro, ha suggerito
l'istituzione di un fondo monetario europeo e di un'agenzia europea
di rating.
D'altro canto, una mozione presentata da Gianni Rinaldini,
il leader del sindacato dei metalmeccanici Fiom, è stata
respinta al congresso della Cgil. Rinaldini aveva chiesto una
"Lotta alla precarietà, blocco dei licenziamenti,
informazione, sensibilizzazione, mobilitazione fino allo sciopero
generale. Chiaramente, la dirigenza Fiom teme che potrebbe
perdere gli operai della Fiat o dellAlfa Romeo, che sono
sempre più frequentemente in conflitto con la vecchia dirigenza
sindacale.
Negli ultimi anni, la disillusione crescente per i sindacati
tradizionali Cgil, Cisl e Uil ha beneficiato soprattutto i sindacati
Cobas (Comitati di Base) e USB (Unione Sindacale di Base).
I Cobas stanno cercando di catturare quegli strati che si allontanano
dai sindacati tradizionali, per colmare il vuoto creato. Ad esempio,
i sindacati hanno guadagnato influenza nellaffare Bulloni
del 1992-1993 quando i metalmeccanici gettarono viti e dadi ai
burocrati in diverse riunioni dopo che avevano accettato l'abolizione
della scala mobile.
Oggi, tutti i tipi di manifestanti ex-radicali, ex-sinistre,
maoisti e anarchici si ritrovano nelle file dei Cobas, che comprendono
anche i sostenitori del segretariato unito Pablista. Ad esempio,
il coordinatore SinCOBAS Alfa Romeo, Gigi Malabarba, è
stato per un lungo periodo senatore di Rifondazione, nonché
membro del Segretariato Unito e di Sinistra Critica. Sinistra
Critica mantiene stretti rapporti con il Nouveau Parti Anticapitaliste
(NPA) francese e il partito greco Antarsya (Sinistra Anticapitalista),
la cui portavoce Eleni Lalou è stata invitata ad un evento
a Roma due settimane fa.
Rompere con i sindacati
Una lotta efficace contro le misure di austerità richiede
una assoluta rottura con i sindacati e tutti i loro difensori
della classe media ex di sinistra. Tutti questi partiti che appartengono
alla "sinistra" o "estrema sinistra" condividono
due caratteristiche fondamentali che li rendono utili come forza
ausiliaria della borghesia.
In primo luogo, vogliono che la lotta sociale sia condotta
dai sindacati, proprio nel momento in cui i lavoratori cominciano
a separarsi dallobsoleto apparato burocratico. In secondo
luogo, concentrano tutte le loro energie esclusivamente contro
lodiato governo Berlusconi, e sono disposti ad aiutare il
"centro-sinistra" a formare una nuova maggioranza al
fine di sbarazzarsi dellattuale premier.
Berlusconi è un politico borghese particolarmente corrotto,
abile a fomentare differenze nazionali e razzismo allo scopo di
distogliere l'attenzione dalle crescenti tensioni sociali.
Tuttavia, anche se Berlusconi fosse sostituito da un nuovo
governo sotto la guida del Partito Democratico (PD), ciò
non significherebbe la fine dei tagli alla spesa pubblicaal
contrario. Ciò è stato ampiamente dimostrato dal
governo Prodi, le cui impopolari misure di austerità hanno
spianato la strada per il ritorno di Berlusconi al potere. Unulteriore
prova di ciò è data dal governo socialista di Papandreou
in Grecia, di Zapatero in Spagna e di Socrates in Portogallo,
che stanno tutti imponendo brutali misure di austerità.
Fintanto che i lavoratori non romperanno associazioni con i
socialdemocratici, i sindacati e le loro appendici della ex-sinistra,
resteranno soggetti ai diktat delle banche. Per combattere efficacemente
contro gli attacchi sociali, i lavoratori italiani devono unirsi
con i loro colleghi europei e del resto del mondo. A tal fine,
è necessario costituire una sezione del Comitato Internazionale
della Quarta Internazionale.