Questo articolo è stato precedentemente pubblicato in
inglese il 14 aprile 2009.
Una settimana dopo il devastante terremoto in Abruzzo, l'entità
del danno e della distruzione non è ancora nota.
Circa la metà dei presunti 40.000 senzatetto colpiti
dal sisma è stata temporaneamente alloggiata in trentadue
tendopoli che circondano la città di L'Aquila. Una serie
di scosse di assestamento dopo il terremoto principale è
andata ad aggiungersi al trauma dei superstiti.
Finora, un totale di 291 corpi è stato estratto dalle
rovine, ma i soccorritori hanno dichiarato che ci vorrà
un po' di tempo fino a quando saranno in grado di rimuovere tutte
le macerie e di escludere la possibilità di ulteriori vittime.
Si stima che 687 città e comuni siano stati colpiti
dal sisma. Il totale delle case crollate o fortemente danneggiate
è stimato a circa mezzo milione. Secondo le immagini via
satellite, l'intera città di L'Aquila si è spostata
di 15 centimetri.
Nell'ultima settimana la rabbia ha sostituito la sofferenza
e lo shock man mano che diventava chiaro che gran parte della
distruzione poteva essere evitata. Gli abitanti sono preoccupati
dal fatto che molti edifici, tra cui alcuni di recente costruzione,
sono stati trasformati in cumuli di macerie dal sisma, mentre
gli altri edifici nelle immediate vicinanze sono rimasti in gran
parte intatti. Un esempio è illustrato da due edifici in
Via Campo di Fossa a L'Aquila. Una delle case è stata rasa
al suolo, uccidendo 26 dei 29 abitanti del palazzo, mentre l'altra
non ha subito gravi danni.
Secondo Franco Barberi, presidente della Commissione Nazionale
Grandi Rischi, "In California non ci sarebbe stato questo
numero di vittime per un terremoto simile." Ha dichiarato
che il grande numero di vittime del terremoto italiano è
stato in gran parte dovuto alla scarsa qualità delle costruzioni
nella regione e alla mancanza di adeguate misure di sicurezza
contro il pericolo di sismi.
Il nuovo ospedale di L'Aquila e la Casa dello Studente-entrambi
costruiti con il denaro dei contribuenti-non sono stati costruiti
in base a specifiche tecniche moderne, tra cui le misure antisismiche.
Entrambi gli edifici sono crollati nel terremoto. Mentre non ci
sono stati morti nel crollo dell'ospedale, sei persone sono morte
quando la Casa dello Studente è crollata.
Il crollo della struttura ospedaliera ha sollevato queestioni
sulla più grande impresa edile italiana, la IMPREGILO.
Questa azienda è stata parte del gruppo Fiat ed è
attualmente parte di un consorzio di imprese costituito da Benetton,
Gavio e Ligresti.
La società ha vinto la gara d'appalto per la costruzione
dell'Ospedale San Salvatore a L'Aquila nel 1991. La settimana
scorsa il terremoto ha rivelato che la società ha impiegato
cemento di bassa qualità mescolato con sabbia marina. Un
esame preliminare delle rovine ha inoltre dimostrato che i rinforzi
in acciaio utilizzati per la costruzione erano corrosi e ne hanno
causato il crollo.
Questa la conclusione raggiunta da Paolo Clemente, un ingegnere
civile, in collaborazione con l'Ente per le Nuove Tecnologie,
l'Energia e l'Ambiente (ENEA), che ha esaminato una serie di edifici
in rovina. Clemente ha dichiarato che è probabile che l'impresa
edile aveva usato sabbia marina che è molto meno pura rispetto
a quella da costruzione. Questa pratica è comune nelle
imprese italiane che cercano di massimizzare i loro profitti.
La fragilità della costruzione è stata aggravata
dall'utilizzo di travi di acciaio difettose. Secondo Clemente:
"Per quello che è stato sin qui possibile vedere,
il collasso dei piani bassi è stato prodotto dallo schianto
dei pilastri in cemento. Normalmente, i cattivi costruttori utilizzano
sabbia di mare. Costa niente rispetto alla sabbia da cava".
Ma Clemente asserisce che i "cloruri con il tempo, si mangiano
il ferro Quel cemento non era di qualità".
Paolo Buzzetti, presidente dell'Associazione Nazionale Costruttori
Edili (ANCE), ha ammesso, "Se parliamo di sollecitazioni
di grado e accelerazione pari a quelle registrate all'Aquila,
il cemento armato, se fatto a regola d'arte, deve reggere. Non
si discute".
Le indagini hanno già reso noto che gran parte delle
costruzioni nella regione, nota per essere una zona sismica, non
solo non è riuscita a fornire una protezione aggiuntiva
contro i terremoti, ma non è riuscita a soddisfare neanche
le più elementari norme di costruzione.
La procura ha avviato un'inchiesta, ma finora ha rifiutato
di rendere noto qualsiasi nome di sospetti.
Secondo Alessandro Martelli, responsabile della sezione Prevenzione
Rischi Naturali dell'ENEA e professore di Scienza delle Costruzioni
in Zona Sismica presso l'Università di Ferrara, l'inchiesta
in occasione del terremoto in Molise nel 2002 ha evidenziato molte
irregolarità negli edifici pubblici, scuole e asili per
bambini, compreso l'uso di cemento di bassa qualità. In
alcuni casi, gli ispettori affondavano le dita nei resti di muri
costruiti con materiali scadenti.
Tuttavia, è molto probabile che un'indagine penale sull'ultimo
terremoto verrà limitata o insabbiata su richiesta del
governo.
La scorsa settimana, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
si è recato più volte nella regione colpita dal
terremoto, circondato da vari dipendenti del suo impero mediatico.
Ha promesso di ricostruire tutte le case che sono state distrutte,
e allo stesso tempo ha minimizzato le implicazioni politiche e
sociali del terremoto.
Secondo il Presidente del Consiglio, il sisma è stato
un atto del destino che nessuno avrebbe potuto prevedere. A un
certo punto ha detto che le decine di migliaia di vittime senza
tetto devono considerare la permanenza sotto una tenda come una
"vacanza in campeggio". In seguito ad una ondata di
indignazione per questo commento, Berlusconi ha fatto un passo
indietro, e ha dichiarato che sarebbe disposto a mettere a disposizione
ad una manciata di vittime tre delle sue numerose ville.
Berlusconi sa fin troppo bene che un'indagine approfondita
sul ruolo delle imprese di costruzione nella regione può
avere implicazioni per il suo governo e potrebbe fare luce sull'inizio
dei suoi affari, che ha le sue radici nel settore edile italiano.
Nel 2003, il governo guidato da Berlusconi, varò un
decreto che stabiliva le norme per l'edilizia in seguito al crollo
di una scuola durante il terremoto che ha colpito San Giuliano
di Puglia. Tali norme non sono state applicate correttamente,
tuttavia, e la loro attuazione è stata bloccata dalla preoccupazione
delle lobbies delle imprese di costruzione.
Il governo guidato da Romano Prodi tra il 2006 e il 2008 non
ha fatto nulla per garantire che tali norme fossero applicate.
La società IMPREGILO è stata ripetutamente alla
ribalta in relazione alle accuse di corruzione. La società
è stata coinvolta nella costruzione di una unità
di smaltimento dei rifiuti per la città di Napoli-progetto
che è stato ritardato per decenni a causa delle accuse
di legami tra l'impresa e la criminalità organizzata.
Dopo la rielezione di Berlusconi nel 2008, IMPREGILO aveva
grandi speranze di vincere una serie di lucrosi contratti di costruzione,
e il valore delle azioni è aumentato vertiginosamente.
IMPREGILO si aspetta di aggiudicarsi l'appalto per un ponte che
sarà costruito tra il continente e la Sicilia, il più
lungo ponte a campata unica mai costruito prima nel mondo. Il
progetto Ponte di Messina vale 6 miliardi di euro, e Berlusconi
ha ribadito la sua intenzione di andare avanti con la costruzione,
nonostante l'attuale crisi economica e finanziaria.
Venerdì scorso, il quotidiano Il Manifesto ha
chiesto lo stop del progetto di punta di Berlusconi, sostenendo
che sarebbe meglio spendere il denaro per ricostruire le case
perse nel terremoto e incentivare una serie di più efficaci
norme edilizie in tutto il paese.
Da parte sua, Berlusconi ha promesso di ricostruire completamente
la città devastata di L'Aquila, il ripristino delle aree
medievali danneggiate e allo stesso tempo la costruzione di una
nuova città, adiacente, denominata "L'Aquila 2".
Berlusconi dice che il suo modello per un progetto di questo tipo
sono le aree "Milano 2" e "Milano 3", enormi
progetti di edilizia abitativa da lui costruiti all'inizio della
sua carriera come uomo d'affari a Milano.
In realtà, le precedenti attività di Berlusconi
nel settore edile presentano molti dei problemi che affliggono
l'industria di costruzione moderna italiana. La sua scalata ha
avuto inizio con la gestione di una piccola società di
costruzioni alla periferia di Milano. Berlusconi è stato
in grado di prendere in consegna l'impresa leader Edilnord e di
iniziare i progetti di Milano 2 e Milano 3.
Si sospetta che la maggior parte del capitale raccolto da Berlusconi
per i suoi progetti di costruzione provenga dalle casse della
loggia segreta Propaganda 2 (P2), guidata dall'ex fascista Licio
Gelli, che ha mantenuto stretti legami con ambienti politici,
militari ed economici, e con la mafia. È noto che Berlusconi
ha aderito a questa loggia massonica nel 1978 con la tessera 1816.
La successiva ascesa di Berlusconi negli ambienti politici
è stata resa possibile soprattutto grazie all'intervento
del suo padrino politico, il capo del Partito Socialista Italiano
Bettino Craxi. Insieme con il democristiano da tempo immemore
Giulio Andreotti, Craxi rappresentava la rete di corruzione e
tangenti che si era creata, tanto da essere conosciuta come Tangentopoli.
Quando Berlusconi è diventato Presidente del Consiglio
per la seconda volta nel 2001, ha trasferito le restanti parti
del suo impero edilizio a suo fratello. Da allora, Berlusconi
ha tenuto una mano protettiva sulle attività di suo fratello
e l'industria delle costruzioni nel suo complesso.
La portata della corruzione nel settore edilizio italiano è
dimostrata dalle osservazioni formulate dal procuratore di Stato
di L'Aquila, Alfredo Rossini. Al Corriere della Sera Rossini ha
dichiarato che sarebbe difficile evitare il coinvolgimento della
mafia nei piani per la ricostruzione della città. "Siamo
in contatto con il Dipartimento Nazionale Anti-Mafia ", ha
dichiarato Rossini. "La Mafia, trovando agevolazioni per
costruire, potrebbe cercare di investire i suoi soldi qui
[Q]uesto tipo di lavori che vengono finanziati con soldi 'facili'
vogliono profitti certi, non si curano molto delle norme antisismiche
ma di come trarre maggiore profitto".