Questo articolo è stato precedentemente pubblicato
in tedesco e in inglese il 3 maggio 2008.
Due settimane dopo la vittoria di Silvio Berlusconi alle politiche,
la città di Roma, che per decadi è stata governata
da partiti di centro-sinistra, è caduta sotto il controllo
del centro-destra. Il 28 aprile, Gianni Alemanno, membro da tempo
del movimento fascista con forti legami a estremisti di destra,
è stato eletto sindaco della capitale.
A metà degli anni 90, Alemanno partecipava alla
Svolta di Fiuggi, in cui una maggioranza di neofascisti
si distanziava dal culto della figura di Benito Mussolini e fondava
Alleanza Nazionale (AN), con un programma basato su valori conservatori
nazionali. Nonostante ciò, allannuncio della
vittoria di Alemanno i suoi sostenitori hanno risposto inequivocabilmente
evocando unItalia sotto Mussolini. Cantando Duce,
Duce celebravano la cosiddetta liberazione di Roma
con saluti fascisti davanti al municipio. La nipote del duce,
Alessandra Mussolini, giubilava per il fatto che la vittoria elettorale
di Alemanno marcava esattamente 63 anni dallesecuzione del
nonno per mano di partigiani antifascisti.
Durante la sua gioventù, il cinquantenne Alemanno aveva
aderito al Fronte della Gioventù, ala giovanile
del Movimento Sociale Italiano (MSI), successore del retaggio
corporativista, e aveva guadagnato una reputazione per le sue
attività vandalistiche in qualità di capobanda fascista.
In seguito alla dichiarazione pubblica da parte di Giorgio Almirante
che Gianfranco Fini sarebbe stato successore di questi alla segreteria
del MSI, nel 1988 Alemanno prendeva la dirigenza del Fronte della
Gioventù. È sposato con Isabella Rauti, figlia di
Pino Rauti, co-fondatore del MSI nel 1946 e creatore dellorganizzazione
terrorista di destra Ordine Nuovo nel 1956. Oggi Rauti è
a capo del gruppo di estrema destra Movimento Idea Sociale, alleato
di Forza Nuova.
A differenza del suocero che oppose la Svolta di Fiuggi, Alemanno
aderí ad AN nel 1994, benché avesse sempre partecipato
allala destra del partito, la cosiddetta Destra Sociale.
Il rappresentante più di rilievo, Francesco Storace, si
è dissociato da AN per formare un altro partito di estrema
destra, La Destra. La Destra ha offerto il proprio supporto alla
campagna di Alemanno a Roma.
Fra il 2001 e il 2006, Alemanno fu anche ministro delle Politiche
Agricole nel governo Berlusconi II.
Sebbene Rutelli abbia vinto il primo turno, al secondo Alemanno
è emerso vittorioso lo scorso fine settimana con un sorprendente
53,7 per cento, contro il 46,3 per cento dellavversario.
Laffluenza alle urne è stata del 63 per cento, ossia
del 10 per cento inferiore a quella del primo turno, avvenuto
contemporaneamente alle politiche due settimane prima.
Come nel caso della rielezione di Berlusconi a capo di governo,
questo nuovo risultato solleva una questione molto seria: comè
possibile che un politico fascista come Gianni Alemanno venga
eletto sindaco di Roma, capitale italiana e metropoli culturale
europea di rilievo?
Subito dopo le elezioni, Rutelli biasimava una svolta
a destra generale da parte della popolazione. In realtà
la risposta va ricercata nella sua stessa linea politica.
Per anni i politici che dirigono il Partito Democratico hanno
implementato senza esitazioni politiche a vantaggio della classe
che detiene la proprietà dei mezzi di produzione. Hanno
piena responsabilità per laumento di polarizzazione
sociale verificatasi nella città. Nel corso delle decadi
in cui hanno detenuto il potere hanno potuto contare sul supporto
di organizzazioni come Rifondazione, mentre la destra demagogicamente
sfruttava le paure e preoccupazioni della popolazione. Lo stesso
processo si è verificato con la caduta del governo Prodi
dopo solo due anni di governo. Ora le conseguenze per Roma sono
state ancor più drammatiche.
Roma, con una popolazione di due milioni e settecento mila
abitanti, è stata governata per gli ultimi 15 anni dalle
figure più di rilevo del nuovo Partito Democratico, Francesco
Rutelli e Walter Veltroni. Rutelli, leader dellalleanza
democristiana Margherita, fu sindaco di Roma dal 1993 al 2001.
Veltroni, funzionario di carriera del defunto Partito Comunista
Italiano, poi membro dirigente dei Democratici di Sinistra, fu
sindaco dal 2001 al 2008. Poi, per iniziativa di Veltroni stesso,
lanno scorso i Democratici di Sinistra si univano con la
Margherita per formare il Partito Democratico.
Rutelli e Veltroni hanno entrambi ottenuto elogi internazionalmente
per il loro lavoro nel migliorare le condizioni della Città
Eterna, modernizzandone il traffico e ripristinando limmenso
retaggio culturale della città. Veltroni era particolarmente
attivo nei circoli cinematografici e artistici, fondando perfino
il Film Festival Roma nel 2006.
Ma chi soprattutto traeva vantaggi da tali politiche erano
i turisti e la classe medio-alta della città. Ai margini
della società e nelle periferie centinaia di migliaia di
cittadini erano condannati a una lotta per la sopravvivenzaimpiegati
in lavori precari mal pagati, mentre i prezzi per i prodotti alimentari
e energetici aumentavano drasticamente. Famiglie meno abbienti
debbono affrontare la realtà di unistruzione in declino
e di una diminuzione di opportunità di addestramento al
lavoro per i loro figli e sono costrette a pagare affitti esorbitanti
per abitazioni piccole e spesso malsane. Gli anziani sono costretti
a sopravvivere sulla base di misere pensioni con il fattore aggravante
dellinflazione. Nel frattempo, la crisi della quarta
settimanaquando la cassa di famiglia è vuotaè
divenuta un problema comune.
Roma ha visto un declino sociale senza precedenti negli ultimi
15 anni. Mense pubbliche hanno rilevato un drammatico aumento
di povertà, con un numero sostanziale di pensionati soli
che sono costretti a dipendere da concessioni ed elemosine, poiché
incapaci di sopravvivere sulla base della pensione minima di 500
al mese. Almeno 10.000 di essi non hanno unabitazione adeguata,
mentre 4.000 vivono per strada. La Repubblica scrive: I
nuovi poveri avanzano geograficamente e numericamente occupando
argini di fiume, piloni di tangenziale, grotte o radure.
Per i giovani soprattutto cè insufficienza di
lavori pagati ragionevolmente. Secondo una relazione della Caritas,
circa un terzo di coloro che ricevono pasti-cestino al centro
di Roma sono giovani fra i 18 e i 35 anni senza entrate e spesso
con un buon titolo di studio o laurea. Cè anche un
aumento sostanziale nel numero di intere famiglie che si rivolgono
ai centri di assistenza.
In tali condizioni, Gianni Alemanno è stato in grado
di sfruttare il malcontento e la frustrazione sociale. Durante
la sua campagna populista ha promesso di tutto: Libereremo
Roma dal degrado, torneremo a sentirci padroni a casa nostra,
ha proclamato, oltre allinclusione nella lista di promesse
di un aumento delle pensioni.
Ha inoltre cercato demagogicamente di sfruttare le deplorevoli
condizioni di vita in molte delle periferie romane, dove numeri
elevati di immigrati senza permessi di residenza vivono in miseria.
Giocandosi la carta nazionalista e razzista, Alemanno ha isolato
gli immigrati romeni, particolarmente i Sinti e i Roma, chiedendo
la deportazione di 20.000 criminali stranieri.
Su questa questione è stato in grado di contare sullappoggio
dei Democratici. Invece di affrontare le urgenti questioni sociali
che sono alla base di tensioni fra diverse nazionalità,
i Democratici hanno semplicemente dato il loro contributo al coro
contro gli immigrati. Era niente meno che Veltroni stesso a operare
pressione sul governo Prodi affinché approvasse un decreto
(il 181) per la classificazione di tutti i cittadini europei che
costituivano una minaccia alla pubblica sicurezza.
Per suo conto, Rutelli ha reagito alla sua propria sconfitta dichiarando
che il problema era che la sinistra non era riuscita
a dominare il dibattito sulla pubblica sicurezza.
Ci fu un dibattito simile nel caso di Sergio Cofferati, ex
segretario nazionale della CGIL e modello esemplare nei circoli
radicali piccolo-borghesi italiani. Dopo la sua elezione a sindaco
di Bologna, lanciò una campagna repressiva con il fine
di ripulire la città dagli immigrati.
Non cè dubbio che la politica del governo Prodi
abbia avuto un ruolo importante nei risultati elettorali di Roma.
Entrambi Veltroni e Rutelli sono identificati direttamente con
il governo Prodi. Rutelli era ministro della Cultura e vice premier
nel governo Prodi, mentre Veltroni avrebbe assunto il ruolo politico
di Prodi come leader dei Democratici. Solo due anni fa, Veltroni
vinceva più del 60 per cento dei voti nel primo turno delle
elezioni di Roma, sconfiggendo decisamente Alemanno stesso. Ora
le posizioni si sono invertite.