Questo articolo è stato precedentemente pubblicato
in tedesco il 25 aprile 2008 e in inglese il 24 aprile 2008.
Il disastroso fallimento della Sinistra Arcobaleno alle recenti
elezioni passerà alla storia come un esempio per antonomasia
di opportunismo politico e del suo caro prezzo. Lalleanza
elettorale dellArcobaleno formata da quattro partiti ha
perso tre quarti del suo elettorato nel giro di solo due anni.
Alle elezioni del 2006, Rifondazione Comunista, il Partito
dei Comunisti Italiani (PdCI) e i Verdi riuscivano a vincere un
totale di circa 4 milioni di voti. Alle recenti elezioni del 14
e 15 aprile 2008, gli stessi partiti insieme alla Sinistra Democratica
(scheggia seceduta dai Democratici di Sinistra) hanno ottenuto
un totale di solo 1.100.000 votiinsufficienti per una rappresentanza
parlamentare. Ciò significa che, per la prima volta dalla
caduta del fascismo, in parlamento non vi è piú
un partito che si associa alla tradizione comunista.
Nei due anni decorsi fra le due elezioni, i partiti facenti
parte dellArcobaleno erano alleati attivi nel governo di
Romano Prodi, offrendo supporto a politiche che in ogni senso
erano dirette contro gli interessi della gente ordinaria.
Prodi è riuscito a ridurre il deficit dello stato dal
4,6 per cento del PIL all1,9 per cento attraverso un rigido
programma di austerità. Trovava il consenso delle oligarchie
finanziarie italiane e europee mentre la classe lavoratrice pagava
il conto vedendosi ridotti i salari e aumentata letà
pensionabile.
In politica estera, Prodi ha mantenuto truppe italiane in Afganistan,
ha inviato ulteriori truppe in Libano, ha sostenuto lespansione
della base militare americana a Vicenza nonostante enormi opposizioni
della popolazione, e ha aumentato la spesa militare.
Prodi ha intensificato anche gli attacchi ai diritti democratici
piú elementari. Il suo governo ha passato una legge che
autorizza le forze di sicurezza a deportare qualsiasi straniero
che sia giudicato pericolo pubblico. Il decreto è cosí
vago che ripone nelle mani delle forze di stato poteri virtualmente
arbitrari.
Tutte tali misure hanno ottenuto il supporto della Sinistra
Arcobaleno con la giustificazione che questa era lunica
maniera per prevenire un ritorno al potere di Silvio Berlusconi.
Mentre gli elementi piú di destra del governo Prodi dettavano
lindirizzo politico, la cosiddetta sinistra
si consolidava pugnalando alle spalle i propri elettori.
Claudio Grassi, senatore di Rifondazione, ha ammesso recentemente:
Una volta battuto Berlusconi, tutte le forze che erano state
allopposizione hanno fatto promesse che però hanno
completamente disatteso. Suscitando grande malcontento, una grande
delusione. La gente ha pensato: ecco, quando stanno allopposizione
fanno promesse e poi al governo si comportano come gli altri.
E noi del Prc abbiamo pagato più degli altri. In diciotto
mesi abbiamo votato il rifinanziamento della missione in Afghanistan
quando precedentemente avevamo votato contro; Prodi ha dato il
via libero alla base di Vicenza, quando nel programma si parlava
di riduzione delle spese militari. Per non parlare dei temi sociali:
basta pensare al protocollo sul welfare.
Il ripudio di massa della Sinistra Arcobaleno da parte dellelettorato
è la giusta ricompensa per tale opportunismo senza scrupoli,
per la sua mancanza di principio nellinadempienza di promesse
a favore di una poltrona ben pagata. Latteggiamento di Bertinotti,
promosso da segretario PRC a terzo in carica come presidente della
Camera, è tipico, in questo senso.
Alfonso Pecoraro Scanio, leader dei Verdi dimessosi in seguito
al risultato elettorale, ha dovuto ammettere il caro prezzo pagato
a causa della sua partecipazione al governo Prodi. Ha inoltre
concesso di essersi mischiato nella burocrazia istituzionale e
gli elettori lo hanno punito.
Analisi preliminari del risultato elettorale mostrano che circa
metà di coloro che precedentemente avevano votato per i
partiti dellArcobaleno sono restati a casa durante le elezioni,
scegliendo di non votare. La Sinistra Arcobaleno è in gran
parte responsabile per la diminuzione dellaffluenza alle
urne, dall83 all80 per cento. Il 40 per cento di elettori
che precedentemente sceglievano un partito dellArcobaleno
hanno votato in favore del Partito Democratico (PD) di Walter
Veltroni, mentre solo il 5 per cento è passato al fronte
di Berlusconi.
La riduzione di supporto per lArcobaleno si è
manifestata particolarmente fra strati della classe lavoratrice.
Basti rilevare i dati pervenuti dal quartiere Mirafiori di Torino,
ove molti operai della FIAT risiedono. Nel 1996 i partiti dellalleanza
Arcobaleno prendevano 5865 voti; nel 2006 3657; questanno
solo 1124.
Un portavoce di una corrente dopposizione allinterno
di Rifondazione, Leonardo Masella, ha concluso: La causa
principale della perdita di 3 milioni di voti sta nella partecipazione
al governo, nel crollo di fiducia del nostro elettorato, lavoratori,
giovani, donne, precari che si sono sentiti traditi dalla politica
del governo. Riferendosi alla responsabilità diretta
di Bertinotti: Avete tradito gli operai, i lavoratori, i
precari, i ceti più deboli. Avete tradito i giovani del
grandioso movimento contro la guerra in Iraq. Avete tradito i
giovani di Genova. Avete tradito le popolazioni della Val di Susa.
Avete tradito la popolazione di Vicenza.
Vuoto politico
Mentre, nellimmediato, la destra di Berlusconi ha tratto
i maggiori profitti del collasso dellArcobaleno emergendo
cosí con una solida maggioranza, tale collasso mostra anche
un cambiamento politico importante fra i lavoratori e i giovani.
Ne hanno avuto abbastanza di partiti e politici di pseudo-sinistra
che sono pronti solo a fare discorsi radicali e promesse gratuite
durante le campagne elettorali per poi tradire senza pietà
gli elettori una volta raggiunta la poltrona.
Gli elettori non credono piú che sia possibile cambiare
la situazione allinterno degli schemi istituzionali o attraverso
i partiti esistenti e stanno cercando una prospettiva che gli
permetta di intervenire nella vita politica come forza indipendente.
Ciò diverrà sempre piú evidente con lintensificarsi
degli imminenti conflitti di classe che inevitabilmente si verificheranno
come conseguenza della crisi sociale e dellimpatto della
crisi finanziaria internazionale. La classe dirigente italiana
e i suoi rappresentanti di sinistra sono pienamente
al corrente di ciò e ne sono preoccupati. Sin dalla caduta
del regime di Mussolini hanno contato sul Partito Comunista Italiano
(PCI) al fine di mantenere la classe lavoratrice sotto controllo.
Dopo la caduta del duce, la borghesia italiana è stata
in grado di ripristinare il proprio dominio con il supporto del
PCI. Palmiro Togliatti, leader storico del PCI, partecipò
al governo fra il 1944 e il 1946. Fu responsabile per il disarmo
della Resistenza e, in qualità di ministro di giustizia,
implementò unestesa amnistia per crimini commessi
dalla dittatura fascista.
Durante la Guerra Fredda, il PCI veniva forzato nella sfera
dellopposizione, ma quando alla fine degli anni 60
unondata di scioperi militanti e ribellioni giovanili mise
in crisi il paese, il partito oppose vigorosamente tale movimento
e in seguito cercò, ma senza successo, di formare una coalizione
con la Democrazia Cristiana attraverso il Compromesso Storico.
Oggi, gli ex quadri politici del PCI sono la struttura portante
del Partito Democratico, il quale vede nel Partito Democratico
americano il suo modello, rinunciando quindi a qualsiasi pretesa
di politica socialista. Il ruolo del vecchio PCIlabbinamento
di politica borghese con simbolismo comunistaveniva
assunto da Rifondazione, emersa nel 1991 da unala del PCI.
Assorbiva in sé una larga fascia della sinistra piccolo-borghese
radicale.
Lotte di fazione
Il fallimento elettorale ha causato un dibattito molto acceso
sul futuro di Rifondazione. Il suo leader, il veterano Fausto
Bertinotti, si trova in minoranza. Intende formare un nuovo partito
al di fuori dellArcobaleno, rompendo definitivamente qualsiasi
legame con il retaggio comunista. Lo scorso fine settimana, la
sua proposta si scontrava con una maggioranza a lui opposta, durante
una riunione del comitato politico nazionale di partito. Solo
70 membri votavano a suo favore, con 98 contro.
Bertinotti si era già dimesso dai suoi incarichi di
partito la sera delle elezioni. Le sue dimissioni venivano seguite
da quelle del segretario di partito, Franco Giordano, insieme
a tutto il segretariato nazionale. Il ministro di Solidarietà
Sociale del governo Prodi, Paolo Ferrero, è stato selezionato
come segretario provvisorio, fino al congresso di partito che
si terrà questa estate. Il fatto che Ferrero sia a capo
dellopposizione contro Bertinotti dice molto sulla sua natura
politica. Come unico membro di Rifondazione a detenere un ministero
nel governo Prodi, Ferrero condivide in pieno le responsabilità
delle politiche di governo.
In unintervista sullUnità, giornale
del Partito Democratico, Ferrero rifiuta qualsiasi responsabilità
personale per il risultato disastroso del suo partito alle elezioni.
Al contrario, ha affermato che la strategia di partecipazione
al governo è fallita perché le forze della sinistra
moderatacioè i democratici di sinistranon hanno
mantenuto il loro programma e i sindacati non hanno sufficientemente
protetto i loro interessi. Per sindacati, Ferrero intende prima
di tutto i loro membriquindi biasimando la classe lavoratrice
per le responsabilità che lui non intende assumersi.
Inoltre, cè un centinaio di intellettuali che
si oppone alla dissoluzione di Rifondazione in un partito Arcobaleno.
Essi hanno firmato un appello preparato dal professore di filosofia
Domenico Losurdo. Questo gruppo vuole ripristinare la tradizione
stalinista del Partito Comunista Italiano che ha giocato un ruolo
cosí vitale nel passato per la classe dirigente.
Lappello punta alla ricostruzione di un partito
comunista forte e unificato che corrisponde alle esigenze dei
tempi, basato sullunificazione di Rifondazione con
i Comunisti Italiani. Questi ultimi, con a capo lo stalinista
di carriera Armando Cossutta, si erano separati da Rifondazione
dieci anni fa. In unintervista per il giornale tedesco Junge
Welt, Losurdo esprimeva la sua preoccupazione per il fatto
che tre liste trotskiste si erano presentate alle
elezioni e avevano intercettato voti. Da parte sua,
Losurdo si identifica nella tradizione di Togliatti.
Copertura di sinistra
Alcuni dei gruppi che avevano funzionato come una copertura
di sinistra per Rifondazione negli ultimi anni avevano già
abbandonato la nave prima del naufragio elettorale. Due di essi,
il Partito Comunista dei Lavoratori (PCdL) e la Sinistra Critica,
si sono presentati con le loro liste di candidati alle elezioni.
In totale, hanno ricevuto quasi 400mila votiossia un terzo
dei voti ottenuti dalla Sinistra Arcobaleno.
Sinistra Critica è guidata da membri del Segretariato
Unificato, lInternazionale pablista, il cui leader storico
in Italia, Livio Maitan, era membro del comitato esecutivo di
Rifondazione per 10 anni e, fino alla sua morte nel 2004, fu uno
dei consiglieri chiave di Bertinotti. Vari membri di questa tendenza
venivano eletti nel 2006 su liste di Rifondazione e diedero il
loro supporto al governo Prodi. Solo a dicembre scorso, alla luce
di crescenti conflitti con la dirigenza di Rifondazione, si distaccavano
da essa per costituire Sinistra Critica come organizzazione indipendente.
Come la sua consorella francese, la Ligue Communiste Révolutionnairee
(LCR), Sinistra Critica ha come obiettivo quello di costituire
un partito che ostacoli lavvicinamento di una nuova generazione
al Marxismo. Rifiuta categoricamente di trarre conclusioni dal
collasso di Rifondazione e il suo ruolo come copertura di sinistra.
Cosí facendo, Sinistra Critica si sta preparando per il
prossimo disastro.
Nella sua relazione introduttiva alla conferenza costituente
di Sinistra Critica, Salvatore Cannavò parlava con compiacenza
di un ciclo politico finito, di unesperienza
che si conclude, come se non ci fosse nulla da imparare da essa.
Ha asserito con tutta serietà che Rifondazione aveva rappresentato
gli interessi della classe lavoratrice per piú di 10 anni,
cessando di giocare un ruolo anti-capitalista solo quando entrava
nel governo due anni fa. Cannavò è stato eletto
alla Camera su lista di Rifondazione ed è un membro portante
del Segretariato Unificato.
Il PCdL, costituito nel 2006, è altrettanto implausibile
quanto Sinistra Critica. Il suo leader, Marco Ferrando, è
passato attraverso una serie di organizzazioni, incluso il Segretariato
Unificato per un periodo, ed era membro di Rifondazione per 15
anni prima di separarsi da esso nel 2006. Come Sinistra Critica,
il suo obiettivo è quello di riempire il vuoto politico
risultante dal collasso di Rifondazione, al fine di precludere
lo sviluppo di una vera alternativa politica.