Il World Socialist Web Site condanna in modo inequivocabile
gli attacchi terroristici al World Trade Center e al Pentagono.
I responsabili dei dirottamenti dei quattro aerei commerciali
(civili) e della loro conversione in missili balistici sono colpevoli
di questo massacro. Nulla di carattere socialmente progressista
potrà mai essere ottenuto per via di una tale distruzione
vile e indiscriminata di vite umane.
Questi atti di terrorismo omicida manifestano una velenosa
combinazione di un pessimismo demoralizzato, un oscurantismo religioso
e ultra-nazionalistico, e, si deve aggiungere, un opportunismo
politico dal carattere più vile. Organizzazioni terroristichenonostante
le loro retoriche antiamericanebasano le loro tattiche sullillusione
che atti casuali di violenze raccapriccianti costringeranno la
classe dirigente americana a cambiare la sua politica. In tal
modo, in ultima analisi, sperano di venire a patti con Washington.
In qualunque modo cerca di giustificarsi, il metodo terroristico
è fondamentalmente reazionario. Lontano da dare un colpo
potente contro il militarismo imperialistico, il terrorismo fa
linteresse di quei elementi dentro listituzione statunitense
che afferrano a questi avvenimenti per giustificare e legittimare
il ricorso alla guerra in cerca di interessi geopolitici ed economici
della classe dirigente. Il massacro di civili innocenti infuria,
disorienta e confonde il pubblico. Indebolisce la lotta per una
unità internazionale della classe operaia, e agisce contro
tutti i tentativi di educare il popolo americano della storia
e politica che da sfondo ad eventi contemporanei nel Medio Oriente.
Tuttavia, la nostra condanna alloltraggio terroristico
di Martedì non sottintende minimamente alcuna diminuzione
dei nostri principi e la nostra irreconciliabile opposizione alla
politica del governo statunitense. Chiunque vorrebbe capire il
perchè e il percome degli avvenimenti di ieri deve studiare
il precedente istorico e politico degli Stati Uniti nel Medio
Oriente, specialmente degli ultimi 30 anni. I tentativi accaniti
dellimperialismo americano per difendere il suo dominio
sulle risorse petrolifere della regione, nel quale implica, tra
laltro, lappoggio assoluto delloppressione del
popolo palestinese da parte dello stato israeliano, pone gli Stati
Uniti nella opposizione violenta alle aspirazioni democratici
sociali e nazionali, legittime e irrepremibili, delle masse arabe.
Nellimmediata conseguenza degli avvenimenti di Martedì,
politici, editorialisti, e eruditi della stampa, dichiararono
continuamente che gli americani devono riconoscere che la distruzione
del World Trade Center significa che gli Stati Uniti è
in guerra e deve agire di conseguenza. Ma la realtà delle
cose è che il governo statunitense sia già ingaggiato
in una diretta guerra nel Medio Oriente, in una forma o unaltra,
nella maggior parte degli ultimi ventanni.
Mettendo da parte il vasto materiale daiuto che gli Stati
Uniti fornisce alle operazioni militari dellIsraele, gli
Stati Uniti bombardano diversi paesi del Medio Oriente quasi ininterrottamente
dal 1983. Bombardieri e navi da guerra statunitensi hanno attaccato
il Libano, la Libia, lIraq, lIran, il Sudan e lAfghanistan.
Senza veramente dichiarando guerra, gli Stati Uniti ha condotto
operazioni militari contro lIraq per quasi undici anni.
I bombardamenti quotidiani in corso contro lIraq sono a
mala pena citati nella stampa americana, che non ha fatto qualsiasi
tentativo di accertare il numero totale di iracheni uccisi dalle
bombe americane fin dal 1991.
Dati questi precedenti sanguinosi, chi e perche si dovrebbe
sorprendere che quelli che furono sotto il bersaglio degli Stati
Uniti cercano di vendicarsi?
La stessa stampa che ora sta gridando vendetta ha abitualmente
lodato luso di violenza contro qualsiasi paese o popolo
giudicato come ostacolo contro gli interessi statunitensi. Richiamamo
le parole del colonnista del New York Times, Thomas Friedman,
che aveva questo da dire al popolo serbo durante la campagna statunitense
di bombardamento nel 1999: Si dovrebbe spegnere le luci
in Belgrado: ogni rete elettrica, ogni conduttura dellacqua,
ogni strada e stabilimento connesso con la guerra deve essere
colpito...[Noi] vi distruggeremo. Voi volete 1950? Noi possiamo
fare 1950. Voi volete 1389? Noi possiamo fare 1389.
La politica estera degli Stati Uniti è una miscela di
cinismo, brutalità e irresponsabilità. Washington
ha perseguito un corso che ha infiammato lodio di una larga
parte del popolo mondiale, creando condizioni nelle quali si possono
trovare reclute per operazioni terroristiche e sanguinose. Nei
rari momenti di franchezza, esperti di politica estera hanno ammesso
che le azioni degli Stati Uniti provocano odio e desiderio di
retribuzione. Durante la guerra balcanica, lex-Segretario
di Stato, Lawrence Eagleburger, dichiarò: Noi abbiamo
presentato al resto del mondo una visione di un prepotente che
schiaccia un pulsante, persone laggiù muiono, e noi non
perdiamo niente eccetto il costo di un missile...questo ci tormenterà
in termini di tentare un accordo con il resto del mondo nel futuro.
Comunque, questo discernimento non ha impedito lo stesso Eagleburger
nel dichiarare martedì sera che gli Stati Uniti dovrebbe
reagire alla distruzione del World Trade Center lanciando immediatamente
bombe in qualsiasi paese che sarebbe coinvolto a questo atto.
Il discorso di George W. Bush alla nazione il martedì
sera riassume larroganza e la cecità della classe
dirigente americana. LAmerica essendo per niente il
più luminoso esempio di libertà e opportunità
nel mondo, gli Stati Uniti è vista da decina di migliaia
di persone come il nemico principale contro i diritti umani e
democratici, e la sorse principale della loro oppressione. La
classe dirigente americana, insolente e cinica, si comporta come
se potesse eseguire le iniziative violente in tutto il mondo pensando
di non creare condizioni politiche di atti violenti di retribuzione.
Nellimmediata conseguenza degli attacchi di martedì,
le autorità statunitensi e la stampa ancora una volta hanno
dichiarato Osama Bin Laden responsabile di questa tragedia. Questo
è possible, sebbene, come sempre, non presentano alcuna
evidenza per sostenere il loro reclamo.
La denuncia che Bin Laden sia il colpevole, però, provoca
una preoccupante miriade di domande. Dato il fatto che gli Stati
Uniti abbia dichiarato questo individuo di essere il terrorista
più letale ed estremista del mondo, di cui loro seguono
le tracce di ogni suo movimento con laiuto di congegni più
tecnologicamente sofisticati del servizio segreto, come potrebbe
Bin Laden organizzare questo attacco elaborato senza essere scoperto?
Inoltre un attacco contro lo stesso grattacielo di New York che
fu colpito nel 1993?
Il successo distruttivo del suo assalto indicherebbe che, dal
punto di vista del governo americano, la crociata contro il terrorismo
fu stato soltanto una campagna di propaganda per giustificare
la violenza militare degli Stati Uniti intorno al mondo che invece
un coscienzioso tentativo di proteggere il popolo americano.
Inoltre, entrambi Bin Laden e i Taliban mullahs, che gli Stati
Uniti accusano di dare rifugio, furono finanziati e armati dallamministrazione
di Ronald Regan e George Bush per combattere i regimi pro-sovietici
nellAfghanistan durante gli anni ottanta. Se loro sono coinvolti
nelle operazioni di martedì, allora la CIA americana e
listituzione politico statunitense sono colpevoli nellavere
allevato le stesse forze che hanno eseguito questo attacco più
sanguinoso contro il popolo americano mai vista nella storia degli
Stati Uniti.
Lintensificazione del militarismo statunitense allestero
sarà inevitabilmente accompagniato da attacchi intensi
contro i diritti democratici in patria. Le prime vittime della
frustante frenesia di guerra sono gli arabo-americani, essendo
già sottoposti a minacce mortali e altre forme di molestia
per conseguenza dellisteria della stampa.
Gli annunci di una dichiarazione di guerra da entrambi politici
repubblicani e democratici prefigurano un più severo provvedimento
agli opponenti della politica estera americana. Il Generale Norman
Schwarzkopf, che aveva comandato le truppe americane nellinvasione
dellIraq nel 1991, parlò a nome dellélite
politico e militare quando disse in onda che la guerra contro
presunti sostenitori di terroristi dovrebbe essere condotta sia
allinterno che fuori dei confini degli Stati Uniti.
Questa è la politica portata avanti dagli Stati Uniti,
guidata dagli interessi strategici e finanziari della classe dirigente,
dove si trova le fondamenta dellincubo che si svelò
nella tragedia di martedì. Le azioni ora meditate dallamministrazione
di Bushmanifestate dalla minaccia del presidente di non
fare alcuna distinzione tra i terroristi che commettono
queste azioni e coloro che li nascondonometteranno
in scena solamente più tragedie.